La comunicazione condiziona i rapporti

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Cos’è che condiziona i rapporti più di ogni altra cosa? La comunicazione e il linguaggio. Scopriamo come.

Le parole che scegliamo influenzano le nostre emozioni

Provate a trovare la differenza tra queste frasi, basandovi sull’emozione che vi suscita leggerle:

  • Oggi è una bella giornata ma domani pioverà;
  • Oggi è una bella giornata nonostante domani pioverà;
  • Oggi è una bella giornata e domani pioverà.

Avete notato quanta differenza emotiva suscitano queste tre frasi? Questo perché la comunicazione e il linguaggio che utilizziamo influenzano il nostro stato d’animo: per questo le parole che scegliamo sono importantissime!

Canali principali di comunicazione e linguaggio

La comunicazione avviene attraverso tre canali principali:

  • Il linguaggio verbale, che fa riferimento al vocabolario personale ed ha un impatto sull’altro del 7%
  • Il linguaggio paraverbale, che riguarda il tono, il volume, il ritmo, la velocità ed ha un impatto del 38% su chi ci ascolta
  • Il linguaggio non verbale, fatto di gesti, sguardi, abbigliamento… la famosa “prima impressione”!

Il linguaggio che utilizziamo è in grado di condizionare i nostri rapporti. Il metodo che usiamo per comunicare dà significato alle parole, le quali sono vettori, portatrici di contenuti (informazioni) ed emozioni (il cervello reagisce sulle emozioni).

Da dove nasce la spinta a confrontarsi, a raccontarsi a… comunicare?

Dalla motivazione: l’unione di due parole, motivo e azione. Quindi, la parola motivazione è portatrice di un motivo (Input) che spinge all’azione (comunicare).

Siamo quindi motivati a confrontarci e lo facciamo tramite una comunicazione fatta di più linguaggi: con le parole, con le espressioni, con i gesti, con il comportamento, lo spazio e le distanze sia verbali che non. Questi modi di comunicare sono il riflesso della nostra realtà soggettiva. Inconsapevolmente, chi comunica e chi ascolta tiene conto di tutti i segnali inclusi nella comunicazione per interpretare il linguaggio.

I segnali della comunicazione per interpretare il linguaggio

Prima di essere decodificati, questi segnali passano attraverso dei filtri mentali: dei “programmi di valutazione”, rinforzati nel tempo e diventati automatici. Infatti, quando ascoltiamo o parliamo diamo precedenza ad alcune parole e non ad altre, mostrando un’attenzione selettiva, parziale. Tendiamo a generalizzare, ad incanalare una certa esperienza all’interno di categorie in base alle nostre convinzioni sulla vita e sugli altri. Inoltre, il significato che vogliamo dare alla nostra comunicazione dipende dalle risposte che otteniamo.

Comunicazione e sensorialità

Come ricettori utilizziamo i sensi che, se stimolati, creano rappresentazioni e immagini interne. Queste prendono forma anche in base allo stato d’animo del momento, per colorare le parole di un colore o di un altro. Le persone che sono consapevoli di questi aggiustamenti inconsapevoli utilizzano una comunicazione semplice e chiara, assertiva. La differenza quindi si evince da chi “parla” a chi “comunica”.

Si deduce che nella comunicazione si possono dire le stesse cose in modo diverso, perché oltre a pronunciare una frase con piccoli aggiustamenti, come abbiamo visto, basta cambiare una congiunzione per colorarla e farla portatrice di un’emozione o di un’altra.

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