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“Nessuno può tornare indietro e ricominciare da capo, ma chiunque può andare avanti e decidere il finale”
– Karl Barth
Tutti noi sappiamo che in base alla nostra autostima dipendono proprio tante cose. Approfondiamo!
Autostima: la valutazione che ci diamo, le opportunità, il nostro modo di viverci
Quante volte ci sarà capitato di sentirci dire “non hai fiducia in te”, “non sei consapevole delle tue potenzialità”, oppure “ma chi ti credi di essere”… Si sta parlando di autostima!
L’autostima viene determinata da informazioni oggettive e soggettive, riferite a tre tipi di sé:
- sé reale: è la valutazione equilibrata del nostro grado di adattamento alla realtà, delle nostre competenze e dei nostri punti fragili;
- sé percepito: è la valutazione che diamo di noi stessi. Difficilmente il sé percepito e il sé reale coincidono, poiché nel valutarci, oltre a dare una valutazione a quello che percepiamo di essere, ci riferiamo anche a quello che vorremmo o non vorremmo essere, rischiando sempre di cadere in “errori di valutazione”;
- sé ideale: è come desideriamo essere o quello che gli altri vorrebbero fossimo. E’ influenzato dalla cultura e dalla società, dalla famiglia.
I problemi legati all’autostima nascono dalla differenza tra sé ideale e sé percepito.
Se tendiamo a svalutarci, ci sentiamo troppo lontani da come desideriamo essere, il nostro modello ideale ci appare troppo lontano e irraggiungibile, e noi ne soffriamo.
Al contrario, le persone che si sopravvalutano sono convinte di essere come desiderano, che hanno raggiunto il loro ideale. Il sé ideale può essere davvero pensato in base ai propri desideri e alla percezione delle proprie capacità, ma più spesso è un sé ideale adottato dalla società, dalla cultura, dalla famiglia, dal compagno/a poiché spesso ci dicono come dovremmo essere. Ma questa è soltanto la loro opinione, non la nostra!
Il concetto di autostima non è unitario.
Possiamo avere una buona o cattiva autostima in riferimento a differenti ambiti:
- Sociale: in relazione alla cerchia di amici e conoscenti, al rapporto col partner. Si tratta di come ci sentiamo quando siamo con gli altri, se approvati, sostenuti, aiutati…
- Scolastico/lavorativo: quanto ci sentiamo bravi nell’intraprendere un’attività e i vantaggi che questo comporta: buoni voti, carriera, soddisfazione…
- Familiare: influenzata dalla sicurezza affettiva. Nei bambini è decisivo il rapporto madre-figlio e le valutazioni dei genitori;
- Corporea: legata all’aspetto e alle prestazioni fisiche.
L’autostima influenza l’autoefficacia, cioè la consapevolezza di poter raggiungere obiettivi, influenza il tono dell’umore, le relazioni affettive… In generale, influenza il successo nella vita e le scelte di ogni tipo.
I nostri comportamenti condizionano la nostra autostima.
Troppo spesso rivolgiamo la nostra attenzione a quegli aspetti di noi che non ci piacciono, concentrandoci su ciò che vorremmo/dovremmo cambiare, trascorrendo tanto tempo pensando al come farlo. Possiamo intervenire semplicemente lasciando andare alcuni comportamenti!
SMETTERE DI:
- frequentare chi ci fa sentire a disagio con noi stessi
- cercare di capire i comportamenti insensati
- frequentare persone più disfunzionali di noi
- non ascoltare il proprio corpo: spesso l’istinto ci avvisa
- dire sempre “si”, cambiare con un sano “no”: è un nostro diritto
- considerare che non sia giusto per gli altri cosa è giusto per noi
- preoccuparsi di cosa pensano gli altri, il loro giudizio non è così importante
- pensare di non essere mai al posto giusto
- vivere passivamente ma apprezzare e godere ogni giorno della propria consapevolezza
- mettere i propri bisogni in fondo alla lista
- paragonarsi agli altri
Ora che abbiamo lasciato andare alcune zavorre, recuperiamo materiale prezioso!
E’ ora il momento giusto per ricominciare: impara a volerti bene!
Esattamente da questo momento puoi curare la relazione più importante della tua vita …quella con te stesso/a!
- Trova tempo per te stesso e con te stesso. Dedicati attenzione, anche poco ma ogni giorno. Fai in modo che il tuo dialogo interiore sia gratificante, datti il buongiorno guardandoti negli occhi, sii motivante per quello che desideri. Ogni tanto fatti un regalo, qualcosa di significativo per te.
- Fidati di te. Non dimenticare che hai uno strumento formidabile, la tua “bussola interna”. Ogni tua emozione, sensazione, intuizione è un messaggio importante, ti dice dove andare e dove no.. Ascolta le tue sensazioni, impara distinguerle e dagli un nome. Dai considerazione alle tue intuizioni.
- Rimani in contatto con ciò che ti piace e ti appassiona. Benessere e malessere sono i tuoi fidati consiglieri.
- Evita/smetti di giudicarti. Ricordati che ciò che fai non coincide strettamente con ciò che sei. Ogni volta che ti giudichi, tienilo presente e, al “sono sbagliato”, sostituisci “ho sbagliato”, al “sono inadeguato” al “ho agito in modo inadeguato”. C’è tanta differenza!!! Il giudizio che ti dai l’hai adottato da altri, solo tu sai le motivazioni, le spinte, il perché delle tue scelte.
- Non giustificarti con gli altri dando scuse. Gli altri potrebbero giudicarti in base al loro “giusto” o “sbagliato”. Solo tu sai quello che vuoi e perché. Non puoi compiacere tutti!
- Impara a praticare il “sano egoismo”. Puoi di scegliere se farti carico di una situazione altrui o coerentemente con quello che percepisci dire no.
- Hai il diritto di cambiare idea. Le nostre esperienze ci portano, fortunatamente a modificare i pensieri. I principi a cui facevamo riferimento possono perdere la loro forza. Cambiare idea è utile.
- Permettiti il diritto di commettere errori accettando di esserne responsabile. L’errore appartiene all’umano. Sia nei momenti in cui ci avviciniamo a qualcosa di nuovo che in quelli in cui ci sfugge qualcosa può esserci l’errore, questo serve per “aggiustare il tiro”.
- Hai il diritto di dire “non lo so”. Non permettere che qualcuno possa umiliarti facendoti sentire ignorante. Non si può sapere tutto e non si può prendere in considerazione tutto. D’altronde, Socrate stesso diceva “Io so di non sapere”. Se non lo sapeva Socrate…
- Sentiti libero dall’approvazione altrui. Non possiamo piacere a tutti … come a noi non piacciono tutti!
- Quando riconosci situazioni ambigue permettiti di dire “non capisco”. Molte persone usano una comunicazione ambigua e ambivalente: non permettere loro di metterti a disagio, chiedi chiarezza.
- Riconosci i tuoi bisogni e i tuoi desideri. Devi essere il miglior amico di te stesso: assumi un atteggiamento amorevole nei tuoi confronti.
- Hai il diritto di non essere perfetto. Sii libero di essere quello che senti di essere, e di cambiare come e quando vuoi!
Malattie psichiche e psicoterapia
Alcune malattie psichiche vanno proprio ad intaccare l’autostima, basti pensare alla depressione, a causa della quale il paziente si disprezza e si svaluta, oppure la mania per cui il paziente si sente una persona molto importante.
Gli psicoterapeuti aiutano i pazienti con problemi legati all’autostima con un apposito training, decidendo su quale dei tre aspetti del sé risulti più opportuno lavorare:
- Le persone con poche competenze hanno bisogno di sperimentarsi per rinforzare il sé reale, sulla loro abilità di comunicazione, risolvere problemi, sviluppare al meglio le loro potenzialità.
- Quando vi è la tendenza a svalutarsi eccessivamente, è meglio lavorare sul sé percepito aiutando la persona ad acquisire in modo obiettivo considerazioni più realistiche su se stessi.
- Quando il sé ideale è. vissuto come ingombrante meglio concentrarsi a raggiungere obiettivi accessibili.
[/vc_column_text][vc_separator][contact-form-7 id=”5″][vc_column_text]Se ti ritrovi in una situazione simile a quella sopra descritta, se hai bisogno di un sostegno psicologico, sono disponibile ad aiutarti. Qui trovi tutti i miei recapiti.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]