[vc_row][vc_column][vc_column_text]Senso d’inadeguatezza e psicologia: cosa succede?
Abbiamo già visto in un precedente articolo come il senso di inadeguatezza sia legato al senso di colpa, e come entrambi affondino le radici in un determinato modello di attaccamento nell’infanzia. Oggi approfondiamo l’aspetto più intimo del senso d’inadeguatezza: il rapporto generazionale.
In realtà, ci sentiamo inadeguati perché spesso chi ci ha cresciuto si sentiva a sua volta inadeguato, sin da piccolo
Accade frequentemente che le storie affettive si ripetano di generazione in generazione, aggiungendo però un qualcosa in più. Ad esempio, una condizione economica migliore e quindi la possibilità di dare, un dare concreto e materiale.
In passato soprattutto, era comune non avere atteggiamenti affettuosi chiari ed espliciti; l’affetto veniva trasmesso attraverso le cose materiali: da piccoli, i giocattoli; da ragazzi, la possibilità economica per studiare; da adulti il contributo per aprire un’attività.
Si verifica in questo modo una dicotomia nel rapporto genitore-figlio
Da una parte, ci identifichiamo con i nostri figli, facendo quindi in modo che abbiano una vita migliore della nostra, dall’altra proviamo una sorta di competizione nei loro confronti, identificandoci con i figli che siamo stati in passato.
Nel passaggio generazionale, le risorse che si dovrebbero trasferire ai propri figli sono sostenute da un inganno, un tradimento nei confronti della libertà e del permesso di essere quello che sentono di essere. Per i genitori quanto per i figli, mantenere la propria autostima è una condizione indispensabile per la coesione di se stessi.
Proviamo ad andare a vedere come quel genitore è stato “trattato” a sua volta dai propri genitori
Molto probabilmente, il genitore ha vissuto la nostra stessa situazione – se non peggiore – e, crescendo, non ha avuto modo di rifornirsi di una maggiore consapevolezza. E’ quindi rimasto intrappolato, sequestrato anche lui nel “non sei adeguato – non vai bene come sei” . Nel senso d’inadeguatezza.
Da vittima però è diventato carnefice.
Una sfida impari, un inganno, un tradimento
Per chi è cresciuto vivendo il senso d’inadeguatezza, la sfida primaria è dimostrare di essere adeguati a tutto e a tutti. Ma, riflettiamo: adeguati nei confronti di chi? In sostanza, dei propri genitori.
Purtroppo però è più facile e meno doloroso sfidare il più debole (la generazione successiva), dimostrando di valere svalutando il proprio figlio. Come hanno fatto i nostri genitori, e come siamo portati a fare anche noi.
E’ chiaro che tutto ciò è inconsapevole, ognuno di noi pensa e agisce in modo che i propri figli si sentano amati per ciò che sono.
Tutto questo dipende dalla storia generazionale che portiamo dentro di noi e che ha costruito, nella nostra mente, una mappa di significati del nostro sistema affettivo. Proprio come una carta geografica, essa è costruita su un territorio, attraversato da diversi percorsi e sentieri che conducono alla propria “buona autostima“. Percorsi diversi e pieni di alternative, dove il nostro orientamento ci induce a seguire il sentiero conosciuto, già tracciato nell’infanzia dai nostri genitori, trascurando le infinite alternative possibilità per arrivare alla mèta.
Abbiamo davanti ai nostri occhi i nostri figli ma in realtà guardiamo indietro, guardiamo il nostro genitore con occhi di sfida per dimostrare che valiamo. Rischiando, naturalmente, di far sentire i nostri figli “non considerati”, “non visti” e, quindi, inadeguati. Ripetendo inconsapevolmente la stessa storia.
Certamente, una mente libera da queste dinamiche ha gli occhi per vedere il proprio figlio per quello che è, riconoscendo la sua identità e la sua personalità, rendendolo libero da questo sequestro generazionale. Le proprie ferite si risanano esponendosi a nuovi percorsi.
La soluzione: rischiare di uscire da quell’attribuzione che ci è stata data di inadeguatezza, metterla in dubbio e sperimentare davvero, per poi non crederci più.[/vc_column_text][vc_separator][vc_column_text]Se ti ritrovi in una situazione simile a quella sopra descritta, se hai bisogno di un sostegno psicologico, sono disponibile ad aiutarti. Qui trovi tutti i miei recapiti.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]