La gelosia: un’emozione complessa

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La gelosia è un’emozione complessa che, a differenza delle emozioni primarie come rabbia o paura, non viene sperimentata nei primi mesi di vita. Essa richiede infatti un certo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale e, in particolare, di sviluppo del sé.  La gelosia nasce dalla paura di perdere l’altro, dal dolore, dalla frustrazione di non sentirsi unici e indispensabili. Chi soffre di gelosia subisce il narcisismo e il desiderio di possesso. Vediamola più da vicino.

Le origini della gelosia: infanzia e sviluppo cognitivo 

La famiglia è il luogo privilegiato per lo sviluppo della gelosia. Per provare gelosia, il bambino deve aver raggiunto un certo grado di consapevolezza di Sé legata allo sviluppo cognitivo. Quando si raggiunge la capacità cognitiva, il linguaggio svolge una funzione essenziale, permettendo di pensare a sé stessi e di riflettere sia sulla propria esperienza che sul comportamento dell’altro. A questo punto di maturazione neurologica, si possono provare le emozioni sociali più complesse, tra cui gelosia, orgoglio e vergogna. Emozioni che possono trasformarsi in sentimenti stabili nel tempo che richiedono una rappresentazione di sé sufficientemente strutturata.

La gelosia è spesso accompagnata dalla paura, da un senso di allerta e dalla preoccupazione che qualcun altro possa minacciare il nostro rapporto con una persona per noi fondamentale. Che siano di natura amorosa, lavorativa, amicale, tutte le relazioni assumono significato in quanto stabiliscono il nostro valore percepito e quello che attribuiamo agli altri. La sensazione di non valere abbastanza genera così una crisi di autostima e alimenta sentimenti di gelosia e segnali di pericolo intorno a sé.

La gelosia nella coppia

Quando è nella coppia, la gelosia può portare a comportamenti violenti e irrazionali, soprattutto in casi di bassa autostima e insicurezza sul proprio valore.

Il valore che attribuiamo a noi stessi dipende dall’accettazione del partner e dalla pretesa che esso ci rimandi costantemente conferme attraverso le nostre richieste, in un’organizzazione psichica che ha bisogno di continuo di “sostegno”. Per ottenere questo, si mettono in atto comportamenti di controllo esagerati nei confronti del partner dando vita ad una spirale che porterà, il più delle volte , all’allontanamento dell’altro, costretto nella sua libertà. Se non gestita e domata, la gelosia fa percepire le situazioni in maniera distorta, fino a portare ad una vera e propria ossessione.

Vedere il mondo con gli occhi di una persona gelosa

Cosa vive una persona gelosa? Un disagio sociale costante, una continua allerta per il confronto tra come si percepisce e chi ritiene più attraente, affascinante o per caratteristiche desiderabili che sente di non avere. Queste sensazioni la inducono ad eludere, con ogni mezzo, il pericolo che l’altro si avvicini al partner rafforzando in realtà la sensazione di non essere abbastanza e aumentando la percezione di minaccia. Più i sentimenti di paura dell’abbandono dell’altro aumentano, più le emozioni di rabbia, odio e disperazione crescono rendendo la persona affetta da gelosia “cieca”.

Come gestire la gelosia: partire da un lavoro sull’autostima

E’ la scarsa fiducia in sé stessi a produrre sentimenti di gelosia ed è l’ingresso principale per la dimensione della dipendenza affettiva.

E’ possibile porre fine alle reazioni disfunzionali di controllo, evitando di confondere la fantasia con la realtà ed anzi, usandola per sentirsi meglio, ovvero cercando di guardarla dal di fuori e non trattandola come la naturale reazione a qualcosa che ci disturba. Porsi con maggiore flessibilità, accettando che possono esserci diverse alternative, sia nell’attribuzione di significato degli eventi che ci disturbano, sia nei confronti della relazione: se le cose non vanno, c’è la possibilità che essa possa finire.

Se ti ritrovi in una situazione simile a quella sopra descritta, se hai bisogno di un sostegno psicologico, sono disponibile ad aiutarti. Qui trovi tutti i miei recapiti.

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