[vc_row][vc_column][vc_column_text]L’effetto del contagio da Covid-19 è stato e continua ad essere più traumatico di quanto non appaia. L’impatto emotivo più diffuso è quello dato dalla costrizione alla solitudine, al divieto di accesso al mondo, che sia dall’altra parte del nostro pianeta o al ristorante fronte casa. Scopriamo quali sono i più frequenti disturbi psicologici causati dal Covid e cosa si può fare per gestirli.
Isolati ma non soli: la sensazione condivisa che ci collega tutti come umanità ora è quella di vivere una realtà irreale.
Da ormai un anno, stiamo tutti rispondendo a qualcosa di indeterminato nel tempo e nello spazio. Questo ha causato un’importante sindrome da stress sul piano biologico, psicologico, sociale ed economico. Sperimentiamo impotenza, vulnerabilità e sensazione di perdita di controllo sulla nostra vita. Ciò genera angoscia per un futuro incerto e favorisce la comparsa di sintomi depressivi.
Quali sono i disturbi psicologici più comuni (e le conseguenti emozioni) causati dal covid
Tra i disturbi psicologici maggiormente lamentati ci sono ansia e panico, sintomatologia ossessivo-compulsiva, insonnia, problemi digestivi, oltre a sintomi depressivi e da stress post-traumatico. Questi sono effetto principalmente dell’isolamento sociale prolungato, sommati alla paura diretta alla pandemia.
I disturbi dell’umore
L’umore è una personale disposizione d’animo, è determinante per il benessere mentale e fisico, poiché prevede particolari risposte/reazioni emotive che possono essere più o meno stabili a seconda dell’emozione che prevale in un dato momento. A volte, cambiamenti e/o alterazioni dell’umore possono diventare dei veri e propri disturbi.
In situazioni di:
- stress prolungato
- esaurimento psicofisico
- problemi psicosomatici
emozioni quali:
- ansia
- paura
- angoscia
- rabbia
si alternano, si mescolano, e crescono di intensità fino a travolgere la persona e sfociare in disturbi psicologici clinicamente significativi, come la “depressione reattiva”. Vi è una soglia clinica oltre la quale si parla disturbi dell’umore, sia in senso depressivo, in cui si riscontra un appiattimento dell’umore caratterizzato da uno stato di insoddisfazione e pessimismo, sia in senso ipomaniacale o maniacale, durante il quale l’umore è costantemente elevato e a cui spesso si associa iperattività fisica e mentale.
I comportamenti ossessivo – compulsivi
Si tratta di comportamenti ritualizzati messi in atto in tempi e luoghi inappropriati e che interferiscono con il normale svolgersi della vita, occupando un posto predominante ed intrusivo nella mente. Possono andare da quelli riguardanti il corpo, ad oggetti a situazioni sociali. E’ possibile che, in un periodo di grande incertezza sul futuro, possa svilupparsi un’attenzione spropositata nei confronti di pensieri, temi e azioni riguardanti il controllo, l’igiene e l’ordine.
Le emozioni più comuni
- apatia: la perdita o la riduzione della motivazione rispetto ad uno stato precedente, con una diminuzione dei comportamenti cognitivi ed emotivi orientati al piacere e all’interesse per la maggior parte delle attività;
- anedonia: una forma di appiattimento dello stato emotivo. Si smette di provare piacere per alcune attività o addirittura si smette di ricercare attività piacevoli come se mancasse la motivazione. La situazione attuale sembra portare ad una anedonia sociale, dove le persone manifestano un significativo disinteresse nella socialità e viene progressivamente meno qualsiasi forma di reazione attiva di fronte alle difficoltà della vita;
- ansia: è un’emozione caratterizzata da sensazioni di tensione, minaccia, preoccupazioni che comportano delle modificazioni neurofisiologiche. Relativamente al covid, l’ansia ci fa tendere ad evitare alcune situazioni sociali nel tentativo di gestire (o non affrontare) le preoccupazioni;
- paura: presuppone la presenza di un reale pericolo. E’ una reazione funzionale ad affrontare la situazione nell’immediato. La paura, è fondamentale nella risposta adattiva e ci permette di mobilitare tutte le nostre risorse per affrontare la minaccia o, in alternativa, fuggire da essa. Per questo motivo nelle giuste circostanze una reazione di paura può salvarci la vita;
- depressione: è caratterizzata da notevole abbassamento dell’umore, perdita d’interesse per qualsiasi attività, ridotta energia, aumento significativo o diminuzione dell’appetito, del sonno, della concentrazione del pensiero e psicomotoria. Viene progressivamente meno qualsiasi forma di reazione attiva di fronte alle difficoltà della vita.
Cosa possiamo fare per gestire i disturbi psicologici causati dal covid?
La vita ci pone da sempre di fronte a momenti di crisi che, anche se destabilizzanti, possono rappresentare un’importante occasione di riorganizzazione delle personali strategie di problem solving. In questo momento è viva l’esigenza di intervenire nei confronti della paura per la propria salute psicofisica, per la propria affettività e per il proprio benessere.
Possiamo intervenire sulla regolazione emotiva
La consapevolezza cognitiva permette la gestione dello stress fisico e mentale e rappresenta una modalità necessaria.
Come si pratica?
Prendiamo consapevolezza delle emozioni che stanno occupando un grande spazio all’interno di noi stessi. Diamoci un tempo ed uno spazio per farle emergere, accettandole come del tutto normali nella situazione che stiamo vivendo. Sono coerenti alle nostre preoccupazioni e allo stile di vita che siamo stati costretti ad adottare. Questo consentirà poi di contestualizzarle, ridimensionarle e canalizzarle verso azioni pratiche più responsabili.
Una lista di cose da fare per la gestione emotiva
- Concentriamoci su noi stessi, e prendiamoci cura delle nostre necessità personali
- Stabiliamo obiettivi, pianifichiamo strategie concrete per raggiungere e verificare nel tempo quello che stiamo facendo
- Immaginiamo ora la riorganizzazione di noi stessi attraverso un’immagine centrifuga su come affrontare la nuova organizzazione: partendo dal dentro di noi, verso l’esterno
Iniziamo a pensare a noi come sistema complesso ma ordinato:
- manteniamo il nostro cervello attivo: lavoriamo, leggiamo, confrontiamoci,
- pre-occupiamoci del nutrimento della nostra mente;
- manteniamo allo stesso modo un livello di movimento fisico per il benessere del nostro corpo;
- non mettiamo in quarantena le relazioni, utilizziamo tutti i canali a disposizione per mantenere la socialità, non lasciamola al caso ma prendiamocene carico.
Ascoltiamo le nostre emozioni e accogliamole: esse ci danno delle indicazioni importanti, quelle su come dimensionare le pre-occupazioni in una forma adeguata e gestibile.
Potremmo accorgerci che c’invadono e non ci lasciano pensare: in questo caso, impariamo a dare loro il giusto peso confrontandoci con dei dati oggettivi. Se la nostra pre-occupazione diventa dilagante, prendiamo in considerazione il fatto che stiamo utilizzando la situazione presente anche per esprimere un malessere precedente all’evento. Dovremmo quindi modificare la percezione soggettiva del problema intervenendo sulla reazione emotiva che abbiamo e renderci più consapevoli.[/vc_column_text][vc_separator][vc_column_text]Spero questo mio articolo ti sia stato utile e possa aiutarti ad affrontare alcuni dei disagi dovuti all’isolamento forzato e alla paura della pandemia.
Se ti ritrovi in una situazione simile a quella sopra descritta, se hai bisogno di un sostegno psicologico, sono disponibile ad aiutarti. Qui trovi tutti i miei recapiti.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]