Onestà intellettuale

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[vc_row][vc_column][vc_column_text]Riprendendo le fila dell’articolo precedente sui Rituali di coppia – come ritrovarsi nella relazione, oggi vi parlo di onestà intellettuale in una relazione.

Onestà intellettuale vs cultura del “va tutto bene”

La nostra cultura ci vuole perfetti a meno di non sentirci in colpa per dei “moti interiori” che emergono spontanei. Ci spinge a non rivelare un certo “sentire”, se non previsto nella relazione. Magari, delle volte ci sentiamo infastiditi dalla presenza dell’altro, dalla troppa vicinanza o dalla troppa lontananza: questo può non coincidere con l’ideale sociale del “se ami fai così”. Siamo portati a giustificare di non provare sempre lo stesso amore e la stessa attrazione, oppure sentirci in colpa per le nostre “mancanze”. Ma come possiamo intervenire?

Non c’è giusto o sbagliato, non esistono regole scritte o categorie assolute.

Esiste la nostra verità soggettiva, il nostro ideale personale costruito in base alla nostra storia, ai nostri vissuti. Una visione personale che va fatta incontrare con quella dell’altro, permettendoci di condividere liberamente quello che proviamo, quello che facciamo ed il significato che gli attribuiamo.

Se nella mia storia ho avuto genitori troppo presenti o troppo lontani, distanti emotivamente, il mio ideale di relazione si disegnerà con una distanza che non sia né troppo distante né troppo intrusiva, e ancora, il mio concetto di rispetto dell’altro comprenderà la possibilità di stare insieme all’altro ma anche in solitudine. Questo sarà considerato, dal mio sentire, un atto d’amore.

Spesso ci sentiamo sbagliati perché competiamo con l’immagine che il mondo ci costringe a perseguire.

Onestà intellettuale, emozionale e cognitiva: che cos’è?

In coppia, può accadere che legittimare il nostro sentire o considerare i nostri limiti nei confronti delle richieste affettive ci potrebbe porre di fronte alla delusione che potremmo suscitare. Per onestà si intende quella emozionale, cognitiva e intellettuale, l’assunzione di responsabilità nei confronti propri e del proprio partner.

Le emozioni sono elementi chiave, una comunicazione privilegiata che fa parte del nostro corredo genetico. Hanno la funzione, nella relazione, di orientare le persone verso il proprio mondo e informano di ciò di cui si ha bisogno e paura. Le emozioni, quindi, collegano il sé con il sistema coppia.

L’ammissione sincera del proprio pensiero del proprio sentire è onestà intellettuale.

Rimanda ai valori dell’onestà associata a franchezza e sincerità, per cui si potrebbe dire che all’interno di un rapporto si è fedeli quando si acquisisce come abitudine quella di considerare il proprio sentire, privo di manipolazioni. Nella bontà e buonafede dei propri sentimenti come un modo di entrare in contatto con noi stessi e con l’altro, come parte e causa di un tutto.

L’onestà intellettuale è uno strumento potente di conoscenza. Mostrare onestà intellettuale significa:

  • non distorcere le parole dell’altro o i vissuti per sostenere la propria visione o il proprio sentire
  • non “toccare”, in un momento di disaccordo, i punti fragili dell’altro
  • lasciare all’altro la possibilità di correggersi e non considerarlo come scontato, attribuendogli come caratteristiche di personalità, errori del passato
  • non gonfiare le proprie convinzioni portando come motivazione gli atteggiamenti dell’altro.

La chiave è essere sufficientemente coraggiosi di dire “mi sento così” o “ho sbagliato”, oppure “ho letto quel tuo comportamento in questo modo”, “non sei d’accordo?”, “Convincimi del contrario”.

Di cosa abbiamo bisogno per avere onestà intellettuale?

Una solida autostima, un linguaggio chiaro ed esplicito, fiducia in se stessi e nel prossimo.

Essere onesti emozionalmente, intellettualmente e cognitivamente, vuol dire accettare che l’altro non sia sempre centrale nei nostri pensieri e allo stesso tempo accettare di non essere noi sempre egocentrici. In un rapporto tale non esistono le bugie perché non abbiamo bisogno di una falsa realtà da condividere, siamo sufficientemente coraggiosi da rivelarci per quello che sentiamo, senza sentirci in colpa.

E’ qualcosa di molto raro poiché siamo abituati a pretendere una posizione centrale nella vita dell’altro, più centrale di quanto l’altro possa porsi nei propri confronti e ad essere confermati in qualsiasi situazione. Anziché presentarci per quelli che sentiamo di essere, anche solo in certi momenti, con le nostre debolezze, vulnerabilità, con i nostri segreti, ci nascondiamo pensando che possano essere accettati solo “buoni” sentimenti, ma i sentimenti in onestà sono tutti buoni!

Continuare ad essere noi stessi anche nella coppia.

Spesso si pensa di conoscere perfettamente l’altro, eppure dopo anni di convivenza è possibile scoprire che ne avevamo una conoscenza superficiale. Per quanto possiamo giustificarci, questi comportamenti sono ingannevoli nei confronti del partner poiché avrà un’idea della sua vita di coppia che non corrisponde alla realtà. L’altro pensa di conoscere il proprio compagno di vita, di condividere la stessa relazione di coppia ed invece ha acquisito, nel corso del tempo, informazioni parziali e incomplete sul proprio  partner, ricavandone un profilo di personalità poco vero, non autentico e soprattutto diverso dalla realtà, che solo parzialmente corrispondente alle vere caratteristiche psico-fisiche, relazionali ed emotive.

Difficilmente, in condizioni del genere, si arriva a sperimentare l’intimità, quella vera. Bisogna avere coraggio per autoaffermarsi.[/vc_column_text][vc_separator][vc_column_text]E, se questo non dovesse bastare a ritrovarvi nella coppia… sono disponibile ad aiutarvi. Qui  ci sono tutti i miei recapiti.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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